Spirito e materia

Il ruolo dello spirito e della materia

« Il lavoro spirituale consiste nel dare al nostro spirito un potere sulla nostra materia, e a partire dall’istante in cui decidiamo di intraprendere un tale lavoro, siamo obbligati a distinguere tra quei due poli del nostro essere che sono lo spirito e la materia. Cominciamo col prendere una certa distanza nei confronti di noi stessi, e vediamo sempre più la differenza che esiste tra colui che fa il lavoro – lo spirito – e colei che ne è l’oggetto, ossia la materia. A poco a poco ci rendiamo conto non soltanto che i pensieri e i sentimenti, grazie ai quali eseguiamo questo lavoro, sono solo strumenti al nostro servizio, ma inoltre prendiamo coscienza che il nostro vero Sé vive molto al di là delle nostre azioni, dei nostri sentimenti e dei nostri pensieri.
Tuttavia, prendere le distanze nei confronti di se stessi non significa che ci debba essere separazione. Quel “sé” dal quale ci allontaniamo, noi non lo abbandoniamo, al contrario: lo teniamo bene d’occhio, e dopo esserci elevati fino al mondo divino, grazie a quello strumento che è il pensiero, ridiscendiamo per meglio orientarlo e affinarne la materia. Poi di nuovo ci allontaniamo, di nuovo ci riavviciniamo, e ogni volta gli riportiamo più forza e più luce.  »

Pensiero del 30 Novembre 2016

“Non dobbiamo vedere opposizioni tra lo spirito e la materia, poiché la materia è una condensazione dello spirito. Ed è su questa materia, da lui stesso originata, che lo spirito agisce per fare apparire le innumerevoli forme della vita. Lo spirito e la materia sono due aspetti di Dio stesso. La materia è altrettanto sacra, altrettanto santa quanto lo spirito, poiché è figlia dello spirito stesso. Nella Genesi è detto che Dio creò Adamo ed Eva, ma questo è un modo per esprimere l’idea che Egli ha creato lo spirito e la materia. Dio ha creato Adamo (lo spirito) e da una costola di Adamo ha formato Eva (la materia). Per gli Iniziati, che possiedono il vero sapere, la materia non è potuta apparire dal nulla, ma ha la propria origine nello spirito, è uscita dallo spirito, ed è il risultato del lavoro di Dio stesso.”

Pensiero del 12 dicembre 2006

“Grazie all’anima e allo spirito, l’essere umano è di essenza divina, e come tale si manifesta in alto nei mondi superiori. Tuttavia, deve anche dare alla sua anima e al suo spirito la possibilità di conoscersi e di manifestarsi in basso, attraverso la materia del corpo fisico. Sono questa coesistenza dello spirito e della materia in uno stesso individuo e le relazioni che intercorrono tra l’uno e l’altra, a fare dell’esistenza umana qualcosa di così complesso e misterioso, simboleggiato dall’immagine del serpente che si morde la coda. La testa rappresenta il Sé in alto, lo spirito; la coda rappresenta il sé in basso, la materia. La testa ingoia la coda; ciò significa che lo spirito lavora sulla materia per potersi manifestare attraverso di essa. Lo spirito che è in alto, che è onnisciente e onnipotente, deve potersi guadare in basso attraverso la materia come in uno specchio. Ecco lo scopo dell’Iniziazione: rendere la materia capace di rinviare allo spirito la sua stessa immagine.”

Pensiero dell’8 luglio 2005


Il senso della vita, l’evoluzione

“Ci si può domandare perché lo spirito che è già tanto disceso per penetrare la materia non l’abbia resa più nobile, più sottile. In realtà lo spirito non può manifestarsi in basso, attraverso l’opacità della materia, come si manifesta in alto nella sua onnipotenza e onniscienza: più penetra la materia, più è limitato e impossibilitato a manifestare le proprie qualità.
In realtà, la discesa dello spirito nella materia, già da milioni di anni, ha portato molte possibilità all’uomo, quali la sensibilità e le facoltà intellettuali, ma la vera spiritualità ancora non c’è. La materia ha raggiunto lo stadio intellettuale, ma questo ancora non è sufficente. Per questo ora sarà lo Spirito Cosmico, e non più solo lo spirito individuale di ogni essere a scendere sull’umanità per spiritualizzarla. Fino ad ora era lo spirito individuale a dover scendere in ogni corpo fisico per farne la propria dimora, e in questa lotta per animare e rendere più sottile la materia, il corpo fisico perdeva molte delle sue virtù. Ma questa volta sarà una discesa collettiva, cosmica, e lo Spirito divino verrà per vivificare e risuscitare tutte le creature.”

La pedagogia iniziatica II, Vol. 28, O.C.

 

« Nel libro della Genesi è scritto che Adamo ed Eva, avendo disobbedito a Dio, furono scacciati dal Paradiso; tuttavia si tratta solo di un racconto simbolico destinato a spiegare la discesa dell’essere umano nella materia. In realtà quella discesa non è stata un errore e neppure un incidente, ma era prevista dall’Intelligenza cosmica. Perché? Perché per giungere a una conoscenza più completa, l’essere umano aveva bisogno di sviluppare le sue facoltà intellettuali. Per svilupparle, doveva dedicarsi all’esplorazione della materia, e quindi essere messo in condizioni tali per cui la sua percezione del mondo spirituale sarebbe stata momentaneamente indebolita.
Attualmente gli esseri umani si trovano a questo stadio del loro sviluppo: in pieno materialismo. Ma non si tratta dello stadio definitivo: una volta terminata questa esperienza, essi ritorneranno nelle regioni dell’anima e dello spirito, regioni che hanno lasciato, e grazie a tutte le esperienze fatte nella materia per mezzo dell’intelletto, vi faranno ritorno arricchiti. »

Pensiero del 17 maggio 2017

 

Equilibrio tra vita spirituale e materiale

“Ognuno rivela il suo grado di evoluzione con il modo in cui regola i due aspetti della vita, materiale e spirituale, e niente è più difficile. Gli uni sono tentati di sprofondare nella vita materiale dimenticando la vita dello spirito, gli altri di occuparsi solo della vita dello spirito trascurando la vita materiale. Ma esiste una terza soluzione che è quella che ognuno deve trovare per sé, poiché ogni caso è diverso. In fondo, certo, tutti gli esseri umani possiedono la stessa natura, hanno gli stessi bisogni, ma il loro grado di evoluzione non è lo stesso, il loro temperamento non è lo stesso, la loro vocazione in questa esistenza non è la stessa e ognuno deve trovare individualmente il proprio equilibrio senza voler imitare il vicino. Colui che si sente spinto a metter su famiglia non può risolvere la questione come quello che vuole rimanere celibe. Colui che ha bisogno di molta attività fisica non può fare la stessa vita di chi ha un temperamento meditativo, contemplativo. L’essenziale è che ognuno sia capace di analizzarsi bene per conoscere le proprie tendenze profonde; in seguito, una volta che le conosce, si sforzerà di equilibrare nella sua vita il lato materiale e il lato spirituale.”

Le spiritualiste dans la société